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Allo stop bisogna fermarsi anche se non arrivano macchine?


La differenza tra la segnaletica del dare la precedenza e lo stop: stop da rispettare anche se la strada è libera e chi non lo fa risulta responsabile dell’incidente stradale.

Immagina di stare in auto e di essere in procinto di immetterti, da una strada secondaria, in una più grande. C’è un cartello con tanto di “stop”, ma tu hai già visto che, da dietro, non vengono altre macchine. Così prosegui serenamente nella tua marcia. Ma proprio in questo momento senti un fragoroso scoppio: un altro veicolo ti è venuto addosso, andando poi a sbandare sull’altro lato della carreggiata. «Assurdo! – pensi – A che velocità andava per essere comparso tutto ad una volta? Solo un secondo prima la via era completamente libera». Ripreso dallo shock dell’incidente e prestato soccorso all’infortunato, il giorno dopo ti presenti dal tuo assicuratore per fare la denuncia di sinistro e chiedere il risarcimento dei danni. Ma lui, già a voce, ti dice che difficilmente ti verrà corrisposto l’indennizzo. «Perché?» gli chiedi meravigliato. E lui, per tutta risposta: «Perché non ti sei fermato allo stop». Tu cerchi di fargli capire che non c’era nessuno sulla strada quando stavi per passare e sarebbe stato assurdo – e nessuno lo fa – fermarsi per lasciar passare… l’aria! Ma lui insiste e sottolinea in modo intransigente: allo stop bisogna fermarsi anche se non arrivano macchine. È davvero così?

Se dovessi far causa alla tua assicurazione che non vuol risarcirti, avresti qualche possibilità di vittoria? Oppure, anche a voler ammettere che ti dovevi arrestare in presenza del cartello stradale con il triangolo rosso dello stop, è possibile quantomeno reclamare un concorso di colpa? Cosa prevede la legge e, soprattutto, cosa ha detto in passato la Cassazione in merito a tale dinamica di sinistro?

Non ci crederai ma un caso identico al tuo è stato deciso proprio in questi giorni dalla Suprema Corte . Come sempre succede, da un caso pratico si arriva all’affermazione di un principio giuridico rivolto a spiegare a tutti come si interpreta la legge, in questo caso il codice della strada. E se anche le pronunce della giurisprudenza non costituiscono un “precedente” obbligatorio, quelle firmate dalla Cassazione hanno comunque una maggiore autorevolezza e fungono da indirizzo per tutti gli altri giudici. Certo, c’è sempre la possibilità che il caso concreto presenti delle marginali differenze portando però la decisione a un esito completamente diverso; così come c’è la possibilità che un magistrato abbia un’opinione diversa da quella degli altri colleghi, cosa da noi già spiegata in Quando il giudice se ne frega di ciò che dice la Cassazione. Tuttavia, in questo caso, le ragioni che hanno portato i giudici a spiegare se allo stop bisogna fermarsi anche se non arrivano macchine sono facilmente condivisibili e con difficoltà potrebbero essere contraddette.

Ecco dunque qual è la soluzione al quesito giuridico che ci siamo posti e quale dei due automobilisti avrà ragione nella lite.

Partiamo da un dato di fatto: se, a uno stop, non si vedono altre auto sopraggiungere dalle altre direzioni e poi, d’un tratto, si materializza una macchina, è probabilmente perché quest’ultima sta viaggiando con un eccesso di velocità. Se così non fosse e lo stop dovesse essere, ad esempio, in corrispondenza di una curva o di un tratto di strada ove la visibilità è scarsa, non ci sarebbero dubbi sul fatto che chi ha lo stop deve comunque fermarsi e accertarsi che non vi siano pericoli; insomma, ha sempre torto.

Se invece il veicolo che prosegue sulla strada principale sta viaggiando a velocità elevata, tanto da apparire sul più bello, c’è da chiedersi se si possa parlare di un concorso di colpa con quello che non si è fermato allo stop o se, invece, quest’ultimo ha il 100% della colpa, essendo comunque tenuto ad arrestarsi al segnale.

A riguardo, come già precisato in passato dalla Cassazione, il segnale di stop pone a carico dei conducenti dei veicoli l’obbligo di arrestare sempre e comunque la marcia, anche se la strada nella quale intendono confluire è sgombra da veicoli. Ne consegue che se il giudice accerta che un incidente stradale è da imputare esclusivamente al comportamento colpevole del conducente che ha omesso di rispettare il cartello di stop, non ci può essere alcuna presunzione di concorso di colpa . In buona sostanza, per ricostruire le reciproche responsabilità nello scontro, bisogna partire da una attribuzione di colpa del 100% a chi non si ferma allo stop e solo se quest’ultimo riesce a fornire le prove dell’altrui eccesso di velocità si può arrivare a un concorso di colpa. Ma mai un tribunale potrà attribuire tutta la responsabilità a chi proviene dalla strada senza lo stop e questo perché quando c’è lo stop l’automobilista deve fermarsi anche quando risulta libera la strada in cui si deve immettere.

La differenza con il cartello di dare la precedenza in questo è evidente: in tale caso infatti ci si deve fermare solo se sopraggiungono altre auto mentre se la strada è libera si può passare direttamente senza bloccare la marcia

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