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Auto danneggiata in sosta: un automobilista su sei scappa

Secondo un’indagine, un italiano su sei quando danneggia un’auto in sosta in assenza del proprietario non lascia i propri recapiti.

auto danneggiata in sosta

AUTO DANNEGGIATA IN SOSTA, TROPPI SCAPPANO

Il tamponamento di un’auto in sosta in assenza del proprietario del veicolo è una circostanza piuttosto frequente.

E il comportamento degli italiani al volante quando si trovano in questo contesto non è sempre impeccabile.

È quello che emerge dalla nostra indagine su un campione rappresentativo della popolazione adulta con età compresa tra i 18 ed i 74 anni, secondo cui il 16,5% di coloro che si sono trovati in questa situazione, vale a dire 1,3 milioni di automobilisti, piuttosto che assumersi la responsabilità di quanto fatto ed approfittando dell’assenza del proprietario del veicolo danneggiato, hanno preferito scappare senza lasciare alcun riferimento di contatto.

UOMINI E DONNE

Dalla ricerca emerge che sono circa 7,7 milioni gli automobilisti italiani ai quali è capitato almeno una volta di danneggiare un veicolo in sosta in assenza del relativo proprietario, vale a di dire il 17,7% dei titolari di patente.

Secondo l’indagine il malcostume sembra essere un comportamento prevalentemente maschile; a scappare cercando di farla franca sono il 23,3 degli uomini, mentre le donne si dimostrano più oneste e appena l’8,5% di chi ha fatto un danno se ne va senza lasciare al danneggiato i dati per essere ricontattata.

La ricerca ci dice inoltre che sono molto meno attenti gli uomini (è accaduto al 22,8% del campione maschile) rispetto alle donne (12,9%).

PIÙ CORRETI I SENIOR

Per quanto concerne invece le fasce d’età, la maggior percentuale di coloro che commette queste omissioni, il 31%, si incontra in quella fra i 25 e i 34 anni.

Gli automobilisti più corretti sembrano essere coloro che hanno tra i 65 ed i 74 anni; fra loro solo l’8,8% hanno dichiarano di avere danneggiato un veicolo in assenza del proprietario. Numericamente parlando è interessante notare che appena il 12,5% dei giovani, con età compresa fra i 18 ed i 24 anni, ha danneggiato un veicolo in sosta.

I meno virtuosi sono stati coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni (21,5%).

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

Prendendo come criterio la locazione geografica, le aree dove si sono registrate le percentuali maggiori di automobilisti che in questa situazione hanno omesso di lasciare i riferimenti al danneggiato sono il centro (il 18,8% del campione) ed il meridione (il 18,5%). Il Nord ovest e il centro sono, rispettivamente con il 19,3% ed il 19%, le aree geografiche con la maggior percentuale di conducenti che ha danneggiato veicoli in sosta.

Secondo l’indagine il motivo che spinge gli automobilisti alla fuga è la convinzione che, a fronte di un danno causato di poca entità, la possibilità di sostenere spese troppo alte è concreta.

LA VIA LEGALE

La via migliore per risolvere il contenzioso nel migliore dei modi è (ovviamente) quella di procedere legalmente.

In questo caso, se l’automobilista che ha causato il danno lascia i propri recapiti, si può fare una normale constatazione amichevole e chiedere il rimborso dei danni subiti alla compagnia assicurativa della controparte.

Quando invece chi ha causato il danno scappa è la situazione peggiore perché la polizza RC auto obbligatoria non è sufficiente, ma è bensì necessaria la copertura aggiuntiva opzionale contro gli atti vandalici, che però non copre parti come il parabrezza, i finestrini e il lunotto posteriore (che richiedono un’ulteriore coperture aggiuntiva).

Bisogna inoltre considerare il massimale e la presenza di eventuali franchigie, elemento abbastanza comune quando si tratta di polizze contro gli atti vandalici.

Inoltre, la compagnia assicurativa rimborserà il proprietario fino al valore emergente dalle quotazioni ufficiali dell’auto danneggiata; se il costo di riparazione supera questo valore, la differenza sarà comunque a carico dell’assicurato.


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