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Sanate anche le cartelle superiori a mille euro


Pace fiscale: la cancellazione delle cartelle esattoriali colpirà anche quelle che superano il tetto di 1.000 euro.

La cosiddetta sanatoria dei micro-crediti esattoriali non si applicherà solo alle cartelle fino a mille euro, ma anche a quelle di importo superiore. È questa la normale conseguenza dell’interpretazione letterale del decreto fiscale appena approvato dal Governo (meglio noto come “pace fiscale”). Il testo della norma non parla infatti di cancellazione delle cartelle di pagamento ma dei “carichi affidati agli agenti della riscossione” o, che dir si voglia, degli importi iscritti a ruolo. La conseguenza è che se hai delle cartelle di oltre mille euro potresti non dover pagare neanche queste. Cerchiamo di capire meglio allora come stanno le cose in modo da comprendere cosa finirà nel condono e cosa invece no. Se è vero infatti che sono state sanate anche le cartelle superiori a mille euro significa che ad usufruire del beneficio fiscale saranno numerosi contribuenti, non solo quelli che per uno o due anni non hanno potuto pagare il bollo auto o la tassa sulla casa.

Pace fiscale: il maxi condono voluto dal Governo Ci sono sei diversi tipi di strade per chi vuole aderire alla pace fiscale. Li abbiamo elencati nell’articolo Quale condono scegliere. Tra questi ne è previsto uno che non richiede alcuna istanza da parte del contribuente perché avviene d’ufficio, automaticamente: al 31 dicembre 2018 l’agente della riscossione cancellerà tutti i carichi iscritti a ruolo tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010 (quindi a prescindere dalla successiva data di notifica della cartella). Vuol dire che chi ha arretrati per bollo auto, imposte locali sulla casa (la vecchia Ici, ad esempio, o l’imposta sui rifiuti), multe stradali, ma anche Irpef, imposta di registro, ecc. non dovrà più pagare nulla poiché il debito gli sarà condonato.

Attenzione però: come abbiamo anticipato, la cancellazione dei micro-crediti può colpire anche cartelle di importo ben più alto rispetto ai declamati mille euro dalla stampa nazionale. Ecco il perché.

Il condono degli importi iscritti a ruolo Per comprendere le ragioni per cui vengono sanate anche le cartelle superiori a mille euro è necessario ricordare come avviene tutta la procedura di riscossione esattoriale. Quando un ente pubblico deve riscuotere un credito da un cittadino, risultati vani i tentativi a mezzo delle diffide bonarie, incarica l’agente della riscossione. Lo fa con uno specifico atto che si chiama “ruolo”. Nel momento in cui viene “iscritto a ruolo un credito” l’esattore viene incaricato del recupero coattivo del credito indicato nel ruolo stesso. A tal fine l’agente forma una cartella esattoriale e poi, se non ottiene l’adempimento spontaneo, passa alle procedure di pignoramento, di fermo o ipoteca.

Ebbene, la sanatoria approvata dal Governo, nel prevedere il condono, non si riferisce alle cartelle ma ai precedenti ruoli. E poiché una cartella può racchiudere in sé anche più ruoli di differenti anni, si avrà che singolarmente presi questi sono importi da non pagare anche se il totale della cartella è superiore a mille euro.

Forse un esempio riuscirà a chiarire meglio come stanno le cose.

Perché la pace fiscale cancella le cartelle superiori a mille euro Immaginiamo Mario Rossi, per tre anni di fila, non ha pagato il bollo auto. L’importo singolo da versare era di 500 euro; la somma degli arretrati è quindi di 1.500 euro cui si aggiungono le sanzioni e gli interessi. La Regione ha puntualmente inviato le diffide per interrompere la prescrizione e, di anno in anno, ha iscritto a ruolo gli arretrati formando tre ruoli differenti e incaricato l’esattore di procedere al recupero coattivo. L’agente della riscossione locale, come spesso succede, anziché inviare una cartella per ogni singolo ruolo, ha preferito formare un’unica cartella che racchiude i ruoli delle tre annualità arretrate. In questo modo Mario Rossi ha ricevuto una cartella di oltre 1.500 euro. Ebbene, il debito non va pagato. E questo perché il singolo ruolo è inferiore a 1.000 euro anche se la successiva cartella, onnicomprensiva, supera tale tetto.

Facciamo un altro esempio. In questo caso Mario Rossi non ha pagato il bollo, alcune multe stradali e la tassa sui rifiuti. Per ciascuno di questi debiti ha ricevuto un’autonoma cartella esattoriale. Poi l’esattore gli ha inviato una quarta cartella che racchiude tutte le precedenti e, quindi, con un unico atto ha sommato i debiti pendenti. Anche in questo caso la cartella che sintetizza e racchiude tutte le precedenti cartelle non va pagata se i singoli ruoli elencati sono inferiori a mille euro.

Anche la cartella superiore a mille euro non va pagata Del resto non succede di rado che il contribuente riceva un’unica cartella per differenti causali ossia per multe, Irpef, contributi previdenziali dovuti all’Irpef, bollo auto, ecc. Ebbene, non perché l’importo della cartella supera mille euro egli deve pagare: difatti dovrà versare solo gli importi che, singolarmente presi, al netto di interessi e sanzioni, superano mille euro. Ma se una cartella contiene tanti ruoli ciascuno inferiore a tale importo, anche se la cartella è di diverse migliaia di euro, non va pagata.

La sanatoria vale anche per le cartelle ricevute dopo il 2010 Sempre tenendo conto che la sanatoria non riguarda le cartelle ma anche i ruoli si ha un’altra conseguenza che non è stata ben evidenziata.

Abbiamo detto che la sanatoria ha due condizioni:

importo massimo: si deve trattare di debiti non superiori a mille euro comprese le sanzioni e gli interessi; data: si deve trattare di debiti sorti tra il 2000 e il 2010. Il che significa che la sanatoria riguarda anche le cartelle di pagamento ricevute dai contribuenti nel 2011 o nel 2012, ma riferite a ruoli formati l’anno prima. Facciamo un esempio. Mario Rossi non paga 900 euro di Irpef che vengono iscritti a ruolo a dicembre 2010 e, pertanto, rientrano a pieno titolo nella pace fiscale. Una volta ricevuto il ruolo, però, Agenzia Entrate Riscossione si attiva con un paio di anni di ritardo e notifica la cartella a gennaio 2013. In tal caso la sanatoria copre anche tale cartella.

Cosa deve fare il contribuente per sapere se rientra nella sanatoria? A questo punto è necessario capire se le cartelle conservate nel cassetto rientrano o meno nella sanatoria. Tutto ciò che bisogna fare è aprire il contenuto della raccomandata e porre attenzione alla pagina ove è riportato l’elenco dei debiti iscritti a ruolo. Lì bisognerà controllare sia la data di formazione del ruolo che l’importo del singolo ruolo. Fatto ciò ben potrà essere possibile che, all’interno di una stessa cartella, solo alcuni importi debbano essere versati e non altri così come è probabile che anche le cartelle superiori a mille euro non vadano pagate.

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