L’uovo di cioccolato è fra le tradizioni più irrinunciabili del giorno di Pasqua, con l’usanza di nascondere al suo interno una simpatica sorpresa. Ma quali sono le origini di una simile tradizione?

Le origini:
L’uovo di Pasqua, oggi sinonimo della versione in dolce cioccolato, è un’evoluzione di una tradizione precedente:
quella delle uova di gallina, spesso colorate, distribuite in occasione della festività.
Tra simbologia e religione, di seguito un breve excursus storico.
Scambio delle uova: una tradizione antica
L’usanza dello scambio delle uova ha origini ben lontane, ben prima dell’avvento del Cristianesimo e dei suoi significati connessi alla Pasqua.
Per i popoli più antichi, il prodotto della gallina era sinonimo di vita, nonché irrinunciabile ingrediente per energia e salute.
Pare che la consuetudine di portare uova in dono risalga agli antichi Persiani:
in concomitanza con le celebrazioni per l’arrivo della primavera, si narra fosse consuetudine lo scambio del prezioso alimento.
La tradizione si sarebbe quindi diffusa in Egitto e in Grecia, mentre i primi esemplari decorati risalirebbero all’antica Cina.
Nei Paesi a Nord del mondo, come le attuali Russia e Scandinavia, all’uovo sembra fosse connesso un significato legato al Cosmo:
l’alimento rappresentava la continua rinascita del ciclo di vita, quindi lo si celebrava con forte sacralità.
Non a caso, molte uova in terracotta da sempre si rilevano in sepolcri dalla storia antichissima.
Il simbolo della vita e della rinascita, in relazione naturalmente alla morte e alla resurrezione di Cristo, viene quindi assorbito dal Cristianesimo e rimane sostanzialmente immutato fino alla modernità.
Sembra sia stato nel Medioevo però che il dono delle uova decorate cominciò ad affermarsi come tradizione pasquale.
È in questo periodo storico che in Germania e nei Paesi scandinavi si diffuse l’abitudine di regale uova colorate la domenica di Pasqua.