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Incidente: il conducente è responsabile?


In caso di sinistro stradale, il conducente della macchina è tenuto a prevenire anche le condotte imprudenti degli altri automobilisti ed è pertanto responsabile anche se dimostra che l’altro soggetto coinvolto ha violato il codice della strada spiega Infortunistica Consulting.

In caso di sinistro stradale, il conducente della macchina è tenuto a prevenire anche le condotte imprudenti degli altri automobilisti ed è pertanto responsabile anche se dimostra che l’altro soggetto coinvolto ha violato il codice della strada.

«Fare tutto il possibile per evitare lo scontro»: se volessimo sintetizzare in un’unica massima tutte le regole sulla responsabilità del conducente per l’incidente stradale potremmo esprimerla proprio in questi termini. In buona sostanza, per escludere la colpa, in caso di sinistro stradale, non basta dimostrare la violazione del codice della strada da parte dell’altro conducente e di aver guidato in modo prudente, ma bisogna anche dar prova di aver fatto di tutto per evitare l’impatto, se prevedibile. A tale conclusione è arrivata più volte la giurisprudenza della Cassazione richiamandosi alla regola del codice civile secondo cui, in assenza di tale dimostrazione, si deve applicare la regola del concorso di colpa.

Per comprendere meglio cosa prevede la legge e capire quali regole definiscono la responsabilità del conducente in caso di incidente stradale facciamo un esempio pratico che, per quanto banale, è proprio il fulcro della questione.

Infortunistica Consulting : Responsabilità conducente: cosa dice la legge? La regola sulla responsabilità del conducente per l’incidente stradale è tutta esposta all’interno del codice civile. Una norma, scritta nientemeno che nel 1942, quando ancora il traffico non era quello odierno, stabilisce che il conducente deve risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del proprio veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare tale danno. Nel caso di scontro tra veicoli (auto o moto) si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subìto dai singoli veicoli. In buona sostanza si parte sempre da una presunzione di corresponsabilità. Quindi, salvo che si dimostri il contrario, si applica il concorso di colpa.

La “prova contraria” è – come detto – complessa, ma non impossibile. Bisogna cioè dimostrare:

la violazione del codice della strada da parte dell’altro conducente; di aver fatto di tutto per evitare l’incidente: non basta cioè provare di aver rispettato le regole e i cartelli stradali, ma è necessario anche aver adoperato quella accortezza indispensabile per prevenire le condotte illecite altrui, qualora prevedibili. In termini molto semplici e banali, questo comportamento si può sintetizzare con un’unica parola: prudenza.

Infortunistica Consulting

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