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crescono i sinistri per mancanza di informazione e consulenza.


L’inosservanza dell’obbligo d’informazione e consulenza è all’origine del 22% dei sinistri di responsabilità civile degli intermediari assicurativi e pesa il 35% sul totale delle richieste di risarcimento pervenute in Italia nel periodo 2014-2017 a CGPA Europe, la compagnia assicurativa specializzata nella responsabilità civile degli intermediari assicurativi.

E’ un peso ancora inferiore a quello del mercato francese, dove nel 2017 il mancato assolvimento dell’obbligo d’informazione e consulenza è stata la causa del 57,7% dei sinistri registrati da CGPA, ma segnala una direzione inequivocabile. L’evoluzione del rischio di responsabilità civile, con particolare riferimento alle evoluzioni della dottrina e alle recenti pronunce della magistratura, è stata discussa in occasione della presentazione del Rapporto Annuale 2017 del CESIA Il confronto con il mercato francese, dove il ruolo di consulenza esercitato dagli intermediari assicurativi è codificato da lungo tempo, è di particolare interesse perché fornisce indicazioni sull’evoluzione in Italia, dove il ruolo di consulenza attribuito agli intermediari sta consolidandosi ed è chiaramente recepito negli orientamenti della giurisprudenza con relativi effetti sul profilo di rischio di responsabilità civile.

In Francia, nel 2017, il mancato assolvimento dell’obbligo d’informazione e consulenza dell’intermediario si è collocato al primo posto tra le cause di sinistro (57,7%) seguìto a lunga distanza dagli errori amministrativi (9,6%). Soprattutto, il difetto d’informazione e consulenza risulta essere l’unica causa di sinistro in decisa crescita (+5,8% rispetto all’anno precedente) una tendenza che testimonia le aspettative degli assicurati verso gli intermediari (vedere la tabella allegata al comunicato).

I dati sui sinistri denunciati e le richieste di risarcimento raccolti in Italia da CGPA Europe nel quadriennio 2014-2017 indicano il primato degli errori amministrativi e di gestione (59,5%) seguiti dal mancato assolvimento dell’obbligo d’informazione e consulenza (22%) e dall’infedeltà dei collaboratori con danni all’agenzia (12,7%). Se però l’analisi si estende alle richieste di risarcimento, il mancato assolvimento dell’obbligo d’informazione e consulenza pesa per il 35% precedendo gli errori amministrativi e di gestione (34%) e l’infedeltà dei collaboratori con danni a terzi (24%) (vedere la tabella allegata al comunicato).

“Stiamo assistendo, anche in Italia, a un’evidente evoluzione del ruolo esercitato dagli intermediari e a una crescita delle attese degli assicurati”. “Agli intermediari si chiedono capacità di leggere i bisogni individuali, proporre soluzioni coerenti e, soprattutto, affiancamento al cliente lungo la durata del contratto. E’ un ruolo di consulente a tutto tondo che implica un attento lavoro di prevenzione del rischio di responsabilità civile”.

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