Come ottenere il risarcimento del danno dall’assicurazione nel caso di sinistro stradale: le prove che deve fornire l’automobilista per non rinunciare all’indennizzo.
Quando si fa un incidente stradale, la regola – che, per quanto banale, dà luogo a migliaia di controversie – vuole che chi ha ragione venga risarcito dall’assicurazione (la propria, che poi si rivale su quella dell’altro conducente), mentre chi ha torto deve ripararsi l’auto con i propri soldi e, se ha subito lesioni fisiche, anche per queste non ottiene alcun indennizzo. In buona sostanza, per ogni incidente c’è un automobilista che viene risarcito e uno no. Ma non sempre la linea del torto e della ragione è così netta e spesso succede che ciascuno dei due conducenti abbia il suo margine di colpa più o meno grave. In questi casi si parla di concorso di colpa negli incidenti stradali. Il cosiddetto «concorso di colpa» ricorre dunque in una di queste situazioni: o quando non è possibile (per assenza di prove) stabilire quale delle due auto abbia violato il codice della strada oppure quando le prove evidenziano che entrambi i conducenti hanno commesso un comportamento imprudente o illecito. Il concorso di colpa può portare a due ipotesi differenti: o entrambi gli automobilisti non vengono affatto risarciti (si pensi a due auto entrambe in contromano che si urtano) oppure vengono risarciti per percentuali (di solito al 50% ciascuno quando la colpa è pari, ma l’assicurazione o il giudice possono anche stabilire una diversa ripartizione delle percentuali). È solitamente quest’ultima l’ipotesi più ricorrente: nel caso, ad esempio, di un automobilista che non abbia dato la precedenza a chi proveniva da destra ma che si sia scontrato con un’auto che andava a velocità così sostenuta da non poter essere evitata, se il danno riportato da entrambi i proprietari del mezzo è di duemila euro, ciascuna assicurazione darà ad ognuno dei propri clienti solo mille euro. Ma come funziona il concorso di colpa negli incidenti stradali? È quello che cercheremo di comprendere nel corso di questo articolo.
Indice
1 Il concorso di colpa: come funziona? 2 Come dimostrare di avere ragione in un incidente stradale 3 Rispetto del codice della strada 4 Evitare lo scontro Il concorso di colpa: come funziona? Dopo aver appena chiarito cos’è il concorso di colpa, cerchiamo di spiegare come funziona. Quel che ti sto per dire ti risulterà particolarmente strano: in caso di incidente stradale, il concorso di colpa è la regola. Questo vuol dire che, quando un’auto si scontra con un’altra si presume sempre che vi sia un concorso di colpa, salvo prova contraria. Questa regola è sancita dal codice civile che stabilisce quanto segue: «Nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli».
Sempre per fare esempi concreti – perché sono questi che ci aiutano a capire meglio la realtà e come funzionano le questioni legali – non basta a un automobilista andare dall’assicurazione con le foto della propria auto tutta ammaccata e sostenere di essere stato tamponato per ottenere il risarcimento. È necessario anche che questi dimostri due aspetti essenziali:
di aver rispettato il codice della strada di aver fatto di tutto per evitare l’incidente. Sembrano prove impossibili e difficilissime da darsi se non c’è un verbale dei carabinieri o un testimone che possa dire come è avvenuto l’incidente. Ma, per fortuna, in questo la giurisprudenza ci dà una mano. Vediamo come, quindi, fornire la prova contraria al concorso di colpa, ossia come dimostrare che la colpa per il sinistro è dell’altra auto e, così, ottenere il 100% del risarcimento del danno.
Come dimostrare di avere ragione in un incidente stradale Abbiamo detto che, per vincere la presunzione di concorso di colpa, è necessario dimostrare due aspetti fondamentali:
aver rispettato il codice della strada e le regole di prudenza che la circostanza concreta e le condizioni di traffico consigliano caso per caso; in altre parole, bisogna dimostrare di non aver violato alcuna norma che riguarda la guida; di aver fatto di tutto per evitare lo scontro anche quando l’altro automobilista era in infrazione. Ora, se sul posto del sinistro accorre la polizia o una pattuglia dei carabinieri non si pongono di solito problemi. Difatti gli agenti stilano un verbale in cui ricostruiscono le cause dell’incidente con le relative responsabilità. Per cui, se sei dalla parte della ragione, non dovresti preoccuparti: l’assicurazione, dopo aver acquisito detto verbale, ti riconoscerà il risarcimento.
Il problema ovviamente si pone quando non hai la possibilità di dimostrare il torto o la ragione e allora ti trovi a dover ricostruire tutta la dinamica dell’incidente al liquidatore della compagnia per convincerlo delle tue ragioni. Ecco perché, quando c’è il consenso dei due conducenti, si firma il Cid: il cosiddetto modulo di constatazione amichevole serve infatti a vincolare le parti sull’accaduto e far in modo che nessuno dei due possa ritrattarlo in un momento successivo (ad ogni modo l’assicurazione e il giudice possono anche ritenere il Cid non attendibile perché frutto di un tentativo di frode).
Ritorniamo al problema di partenza: come escludere il concorso di colpa negli incidenti. Per fortuna la giurisprudenza ritiene che le due prove che abbiamo elencato poc’anzi (rispetto del codice della strada, tentativo di evitare lo scontro) si possono dare anche con indizi (le cosiddette «presunzioni») e tutto dovrebbe risultare più semplice. Resta però il fatto che, se manca una di tali due condizioni, l’assicurazione applica il concorso di colpa e ti risarcisce a metà.
Rispetto del codice della strada Di solito, se non sono accorsi i vigili a elevare una multa o non ci sono tracce di frenate che facciano ipotizzare un eccesso di velocità, il rispetto del codice della strada si può anche presumere.
Nel caso di un tamponamento, la colpa si presume sempre di colui che viene da dietro, per non aver rispettato le distanze di sicurezza salvo questi offra la prova contraria (ad esempio al conducente davanti non funzionavano gli stop).
Nel caso di uno scontro a un incrocio, il fatto di non aver dato la precedenza potrebbe essere desunto dal punto di contatto delle auto.
Nell’ipotesi di impatto frontale si possono ricalcolare le rispettive velocità sulla base della posizione delle auto successive all’impatto (se una delle due termina la corsa molto distante si presume che andasse veloce).
Evitare lo scontro Immagina di essere a un incrocio e di avere la precedenza. Ciò nonostante ti accorgi che l’auto che proviene da sinistra accelera per passare prima di te. La legge ti impone, in questi casi, anche se hai ragione, di fermarti e lasciarlo passare. Diversamente saresti responsabile dell’incidente. Questo esempio è necessario per farti capire il secondo dei requisiti necessari per evitare il concorso di colpa: far di tutto per evitare lo scontro anche quando si è dalla parte della ragione. Insomma, devi poter prevedere per tempo ed evitare le condotte illecite altrui.