Anche per chi usa lo smartphone senza parlare al telefono scatta la multa: basta farsi un selfie, consultare la rubrica o scrivere un messaggio. E in caso di urto, arriva anche il sequestro. Non c’è bisogno di parlare al cellulare mentre si guida per essere multati. Basta impugnarlo. Non importa poi se ciò avviene per rispondere a un messaggio e scrivere su una chat, per consultare la lista degli appuntamenti, per scattarsi un selfie o, dopo aver inserito il vivavoce, per avvicinare il dispositivo alla bocca e parlare con un’altra persona. Questo perché la multa da 81 a 646 euro scatta non solo per chi viene pescato con lo smartphone vicino all’orecchio, ma in qualsiasi caso in cui esso si trovi in mano del conducente. Non solo: se nei due anni successivi il conducente viene pescato a commettere la stessa infrazione, subisce anche la sospensione della patente da uno a tre mesi. A prevederlo è il codice della strada che, genericamente, vieta al conducente di far uso, durante la marcia, di «apparecchi radiotelefonici», in altre parole i comuni smartphone. Ed occhio anche al fatto che nel concetto di «marcia» viene inteso non solo il movimento fisico dell’auto ma anche la sosta temporanea, come quando si è fermi davanti al semaforo rosso, in fila nel traffico, in attesa del proprio turno al casello o, anche in fase di parcheggio. Insomma, basta avere il motore acceso per poter subire la multa.
Col cellulare in mano non si rischia solo la vita. Anche la patente Multa anche senza chiamate in uscita o in entrata dallo smartphone
Per come è scritta la norma, questa deve essere applicata dal vigile ogni volta che vede un automobilista con lo smartphone in mano, senza dover poi accertare che il dispositivo fosse realmente attivo o meno. Peraltro, di recente in alcuni capoluoghi si è deciso di adottare un provvedimento drastico in caso di incidenti stradali: il sequestro del cellulare da parte della polizia intervenuta, al fine di verificare se lo scontro è stato dovuto a distrazione di uno dei conducenti (leggi Incidente stradale: la polizia può sequestrare il cellulare).
Il concetto di «uso» del telefonino, vitato dalla legge, è onnicomprensivo e riguarda qualsiasi tipo di comportamento, finanche la verifica della batteria e l’attacco alla presa elettrica dell’accendisigarette. In altri termini, il codice della strada non sanziona solo l’utilizzo dello smartphone per le conversazioni telefoniche, ma qualsiasi altro impiego che possa implicare distrazioni: inviare un sms, sfogliare la rubrica dei contatti o scrivere un messaggio in chat su Whatsapp.
Ritiro della patente a chi viene pescato, due volte di seguito, con il cellulare in mano mentre guida Multa per guida pericolosa
Peraltro, quand’anche il vigile non intendesse applicare la norma sul divieto dell’uso dello smartphone alla guida, ritenendola magari inappropriata nei casi in cui il dispositivo sia spento o privo di carica, potrebbe comunque ricorrere a un altro articolo del codice della strada : quello che sanziona la guida pericolosa. La norma, infatti, impone al conducente di conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza, specialmente la frenata entro i limiti del campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile. La multa, in questo caso, va da 85 euro a 338 euro.
La Cassazione
Anche la Cassazione ha sposato l’orientamento interpretativo più rigoroso sottolineando che il divieto, per gli automobilisti, di utilizzare cellulare, non si intende riferito solo alle telefonate senza auricolare o vivavoce, ma a qualsiasi altro tipo di utilizzo che determini una distrazione e che comporti lo spostamento dell’attenzione dalla guida o lo sviamento della vista dalla strada. Per di più, l’impegno di una delle mani sul telefonino implica un ritardo nell’azionare, ove necessario, i sistemi di guida e frenata il che non è concepibile dal momento che le esigenze di conduzione del veicolo possono richiedere tempi psicotecnici di reazione immediati.
L’uso del cellulare è consentito solo con gli auricolari o con il sistema viva voce, eventualmente integrato al bluetooth dell’auto.