Secondo Infortunistica Consulting di Rovigo bisogna fornire la prova che la caduta è stata determinata proprio dall’insidia. Dopo aver sostanzialmente cancellato la possibilità di chiedere il risarcimento per la caduta sulle buche stradali, ora la stretta della Cassazione arriva anche sui tombini che, spesso e volentieri, presentano difformità o dislivelli rispetto al manto stradale: se manca la prova sul fatto che la caduta è stata determinata proprio e unicamente dall’anomalia del manufatto, ogni possibile richiesta di indennizzo va negata. È questa la sintesi di una sentenza pubblicata solo due giorni fa . Il punto di tutto, spiegano i tecnici di Infortunistica Consulting , è comprendere quanto il coperchio metallico del tombino risulti sfasato rispetto al livello della strada. Di certo, la Cassazione sembra ritenere più giusto che tale superficie possa essere collocata leggermente al di sotto del livello stradale, sia pur lievemente, proprio per evitare che, se invece sporgente verso l’altro, possa costituire un’insidia per i passanti. Ma, anche nel caso di caduta per un tombino apparentemente regolare, è necessaria comunque la prova della dinamica dell’episodio, senza soffermarsi troppo sull’entità e natura dei danni o sul fatto dell’esistenza stessa del dislivello. Insomma, bisogna provare non solo che c’è stata una caduta, ma che essa è stata determinata dal piede messo in fallo sul tombino. Una prova che anche il più attento dei testimoni non riuscirebbe a dare, a meno che in quel momento non stesse ammirando le scarpe dell’infortunato. La cosa che potrebbe sembrare, peraltro, assai paradossale è che se invece, il dislivello è notevole e quindi facilmente visibile, la Cassazione nega il risarcimento per un’altra e opposta ragione: in questi casi non si sarebbe più in presenza di un’insidia o trabocchetto, in quanto la fonte di pericolo è evidente; il passante, allora, potrebbe evitare la caduta usando la normale diligenza che gli si richiede anche quando cammina su una strada che già conosce.
Insomma, comunque la si metta,conclude Infortunistica Consulting, il risarcimento viene negato. Così ben poche possibilità avranno i pedoni che, ancor oggi, lottano contro amministrazioni poco diligenti nel rifacimento delle strade: a questi non resterà che aspettare la successiva tornata elettorale, prima della quale puntualmente le vie vengono portate a nuovo.
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