
Sebbene l’automobilista non sia più obbligato a esporre sul parabrezza il contrassegno sulla polizza rc auto,infortunisticaconsulting di rovigo consiglia di portare con sé certificato di assicurazione. Mancata copertura assicurativa: la polizia, nel verificare se l’automobilista è coperto dalla polizza rc-auto, non può fidarsi solo dei dati telematici risultanti dal portale dell’automobilista (istituito e controllato dal ministero dei trasporti) ora che è entrata in vigore la dematerializzazione dei tagliandi della polizza rc-auto. Prima di provvedere alla multa e al sequestro dell’auto deve effettuare ulteriori indagini come, ad esempio, richiedere i documenti attestanti la regolarizzazione della polizza al proprietario dell’auto o alla sua assicurazione. Questo perché i dati rappresentanti nelle visure estratte dal portale dell’automobilista potrebbero non essere aggiornati in tempo reale e, quindi, potrebbero riportare situazioni non corrispondenti alla realtà. Inoltre alcune compagnie consentono, alla scadenza del contratto, un’estensione della polizza superiore ai canonici 15 giorni. Insomma, l’automobilista rischia di ricevere contravvenzioni per cause indipendenti dalla sua volontà. È questa la conclusione cui perviene l’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, con una circolare diramata lo scorso 1° giugno: amara constatazione per le nostre amministrazioni e per chi aveva ritenuto che, con la riforma, ci sarebbe stata una semplificazione dei controlli in nome del contrasto all’illegalità e alla falsificazione dei tagliandi. Il nuovo sistema, benché già entrato a regime, non è ancora perfettamente funzionante e, anzi, sta già mietendo le prime vittime. Così gli automobilisti che vorranno evitare problemi con le autorità di controllo sarà meglio che portino sempre con sé il tagliando cartaceo, per quanto l’esposizione dello stesso sul parabrezza non è più obbligatoria dallo scorso 19 ottobre 2015.
Secondo Infortunistica Consultig è proprio l’Ivass, quindi, che suggerisce alcune istruzioni operative tra cui la necessità di avere sempre al seguito il certificato di assicurazione da esibire alla polizia. Ma è anche consigliabile portarsi dietro l’attestazione di avvenuto pagamento del premio e copia del contratto. Infatti, secondo l’Ivass, i documenti risulteranno sempre prevalenti rispetto ai dati forniti da internet: dunque, nel contrasto tra i due prevarrà sempre la cara e vecchia carta. Dunque, ribadisce Infortunistica Consulting, non è possibile effettuare il sequestro di un veicolo per mancata copertura assicurativa verificata solo on-line. Prima di effettuare una multa e un sequestro occorre richiedere all’automobilista il certificato di assicurazione o altri documenti, specifica l’Ivass. E in caso di mancata corrispondenza del dato cartaceo con il ced (centro elaborazione dati) occorrerà procedere ad ulteriori approfondimenti.