
Prossimamente sarà introdotto il reato di omicidio stradale che punirà chi commette un omicidio guidando sotto l’effetto di alcool o droghe.
Tra le prossime modifiche al Codice della Strada , è prevista anche l’introduzione del reato di omicidio stradale: la nuova disposizione sanzionerà colui che commette un omicidio guidando sotto effetto di alcool o sostanze stupefacenti.
La pena sarà la reclusione da otto a diciotto anni. È previsto, inoltre, l’arresto in flagranza di reato e, a titolo di sanzione accessoria, il cosiddetto “ergastolo della patente”: ossia il ritiro definitivo del foglio di guida e il divieto di condurre autoveicoli e motocicli sul territorio nazionale, anche se muniti di patente conseguita in altro Stato.
L’attenzione rivolta all’omicidio stradale è dovuta all’impulso di decine di associazioni operanti nel settore sicurezza della viabilità e non solo: questi enti, dopo aver formulato una proposta di legge, hanno anche promosso una raccolta di firme, registrando più di 58.000 adesioni .
Il provvedimento, qualora dovesse essere approvato da entrambe le Camere, potrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno, inasprendo non poco le sanzioni previste in queste circostanze.
Probabilmente, però, la soluzione migliore all’elevato numero di morti per incidenti stradali è un’altra: secondo la Commissione Europea e l’O.M.S., l’Italia è tra i paesi dell’UE che effettuano meno controlli stradali. In particolare, l’etilometro è poco utilizzato. Tutto questo nonostante siano in aumento gli incidenti causati da uno stato psicofisico alterato del conducente. Il migliore strumento, quindi, non sarebbe una pena più severa, ma controlli più frequenti. Tuttavia, di questi tempi, è più economico produrre una nuova legge che aumentare la prevenzione.
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